TRACCE no. 9 – by A. Arcà, A.Fossati, E. Marchi, E. Tognoni
2nd International Congress of Rupestrian Archaeology
2-5 October 1997 DARFO BOARIO TERME
L’Arte Rupestre della Valtellina nelle ultime ricerche de “Le Orme dell’Uomo”
Il completo rilevamento delle 5454 incisioni della Rupe Magna di Grosio, effettuato dagli studiosi de Le Orme dell’Uomo, non ha segnato la fine delle ricerche nell’area della Media ed Alta Valtellina…
Il completo rilevamento delle 5454 incisioni della Rupe Magna di Grosio, effettuato nel corso degli anni 1989-1995 dagli studiosi de Le Orme dell’Uomo, non ha segnato la fine delle ricerche e degli studi nell’area di Grosio e della Media ed Alta Valtellina. La roccia incisa più grande delle Alpi (e forse d’Europa), la Rupe Magna di Grosio, pur nella rilevanza del numero delle sue incisioni, non conserva che una piccola parte del repertorio petroglifico di questa valle, che non solo geograficamente, ma anche per il patrimonio iconografico rupestre, appare sempre più vicina alla Valcamonica.
Nel 1996-1997 Le Orme dell’Uomo hanno compiuto per il Consorzio del Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio e per la Soprintendenza Archeologica della Lombardia la schedatura delle rocce incise del Dosso Giroldo, la collina adiacente alla Rupe Magna e al Dosso dei Due Castelli a Grosio. Sono state numerate e catalogate 62 rocce, costituenti un ingente complesso petroglifico esteso in tutta l’area del Dosso, tra gli abitati di Grosio e di Ravoledo. Le incisioni più numerose, come sulla Rupe Magna, sono le coppelle e i canaletti, ma non mancano gli antropomorfi sia dell’età del Bronzo che dell’età del Ferro, figure di animali e soprattutto, elemento che differenzia il Dosso Giroldo dalla Rupe, le incisioni topografiche dell’età del Rame.
Le incisioni dell’area di Grosotto si sono rivelate simili, dal punto di vista tematico, a quelle del Dosso Giroldo. Le rocce istoriate di quest’area, già conosciute dagli abitanti di Grosotto, sono state segnalate due anni fa dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia. Le ricognizioni dell’estate 1997 hanno permesso di evidenziare la presenza di numerosissime coppelle e canaletti e soprattutto di mappe o raffigurazioni topografiche, confrontabili.
Sempre nel corso delle ricerche del 1997 in Valtellina sono state studiate alcune rocce dell’area di Caven presso Teglio (non lontano dal sito di rinvenimento delle famose stele Calcolitiche), già segnalate nel 1975 dai coniugi De Piazzi ma non ancora pubblicate completamente.
Le superfici mostrano una fase molto omogenea di raffigurazioni topografiche. Come in Valcamonica (e come a Fontanalba nell’area del Bego) sono molto diffusi i rettangoli interamente campiti. Peculiare è la disposizione a moduli “incolonnati” con regolarità e circoscritti all’interno di una “cornice” perimetrale dalla base piatta e dalle parte superiore arrotondata. Tale conformazione, che ritroviamo nelle già citate incisioni di Grosotto, suggerisce un possibile confronto stilistico con le stele iberiche tipo Collado de Sejos. Appaiono anche elementi a griglia, mentre alcuni moduli con linea perimetrale mostrano appendici lineari che possono essere interpretate come la rappresentazione di sentieri di accesso. Anche le rocce di Caven, come quelle di Grosotto e del Dosso Giroldo (e come spesso accade anche in Valcamonica per le rocce con figure topografiche), sono in posizione particolarmente panoramica.
Bibliografia
ARCA’ A., FOSSATI A., MARCHI E., TOGNONI E., 1995. Rupe Magna. La roccia incisa più grande delle Alpi, Sondrio
PACE D., 1972. Petroglifi di Grosio, Tellina opuscula, 2, Milano
TRACCE no. special issue for RA Congress 1997
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