TRACCE free e-books
Tavole I-X da:
Barocelli P. 1921. Val Meraviglie e Fontanalba (Note di escursioni paletnologiche), Atti della Società Piemontese d’ Archeologia e Belle Arti, vol. X, fasc. 1, 51 pp., X tavv.
| full text-image and PDF (TRACCE 2015 re-editing, public domain) | Italian
[editor’s note: the 1921 paper by Piero Barocelli is enriched by 10 plates – tracings, drawings and pictures – accompanined by very detailed captions]
by Piero Barocelli – 1921
TRACCE digital open-access reprint. Original reference:
Tavole I-X da Barocelli P. 1921, Val Meraviglie e Fontanalba (note di escursioni paletnologiche), Atti della Società Piemontese d’ Archeologia e Belle Arti, vol. X, fasc. 1, 51 pp., X tavv.
SOCIETÀ PIEMONTESE DI ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI – TORINO
____________________________________
PIERO BAROCELLI
VAL MERAVIGLIE E FONTANALBA
(NOTE DI ESCURSIONI PALETNOLOGICHE)
TORINO
FRATELLI BOCCA
LIBRAI DI S. M.
1921
————————————————————————————————-
TAVOLE
[click on pictures to enlarge – click again to close]
[clicca qui per l’articolo completo – click here to open the full paper]
[clicca qui per la versione PDF – click here to open the PDF version]
————————————————————————————————-
TAVOLA I
- Questa tavola e le tre seguenti contengono esclusivamente calchi fotografati ad 1-6 circa delle dimensioni lineari del vero. Se un giorno, com’è da sperare, potrà essere pubblicato un Corpus delle incisioni di monte Bego, è quasi certo che questo dovrà essere tratto, almeno in gran parte, da calchi, controllati, per quanto possibile, mercé fotografie. I disegni a vista risentono sempre dell’interpretazione di chi li eseguisce; e le fotografie dirette, a monte Bego, per la generale pochissima profondità delle punteggiature sono di difficile riuscita. Alcune, del Bicknell, si poterono ottenere colmando d’acqua le incisioni. Per assicurare la fedeltà agli originali il Rivière, nella sua visita alle Meraviglie, usò anche un pantografo, ma il sistema fu dal Bicknell trovato poco pratico. Egli preferi i calchi. Furono pochissime le figure di cui il Bicknell, pur conoscendone l’esistenza, non poté fare il calco. Di non poche ricavò parecchi calchi. Un calco fu da lui pubblicato nella sua « Guide » a titolo di saggio, per darne un’idea ai lettori.
- In questa tavola e nelle quattro seguenti si è creduto utile comprendere anche figure note, già edite, e ciò sia perché dànno luce alle inedite, sia perchè i confronti potranno dimostrare i vantaggi e gli inconvenienti dei diversi sistemi di riproduzione del vero quando trattasi delle incisioni di monte Bego.
- I calchi 1,3,4,8,11,12,21 sono di val Meraviglie: tutti gli altri di val Fontanalba.
- Unico finora è il disegno del calco 23. Probabilmente si tratta di un attrezzo agricolo. Il lungo timone poteva essere fermato ad un giogo come quello degli aratri: il breve manico applicato ad una delle aste minori si vede identico negli aratri: qui era forse impugnato pei mantenere la posizione delle due aste minori. Manca inferioremente ogni traccia di vomero anche in una fotografia direttamente eseguitane.
TAVOLA II
- I calchi 8,9 e sono di val Meraviglie. Tutti gli altri di val Fontanalba.
- Colla fig. 5 si possono confrontare le figg. 26, tav. V; 3, tav. IX; 5, tav. X.
- Per omissione avvenuta nel ricavare il calco mancano attorno alla lama dell’accetta d’arme ornata, fig. 19, altri quattro punti uguali a quello dell’angolo fra la lama e l’asta. Sulla stessa roccia vi è un’altra arma la quale non differisce da questa se non per avere la lama più allungata e un solo punto esterno, quello nell’angolo fra lama e manico.
- L’oggetto rappresentato dalla fig. 20 si direbbe un arnese agricolo. Tuttavia non è escluso possa essere un’arma schematizzata.
- Fin che non sia con sicurezza definito lo scopo ed il carattere delle incisioni di monte Bego, è difficile dare una sicura interpretazione all’atteggiamento della figura umana nei calchi 14,15,16,17,21. Forse è atteggiamento di trionfo o di minaccia, ma potrebbe anch’essere di semplice offerta ad una divinità superna.
- Gli anelli delle figg. 1 e 4 sono singolari nell’iconografia preistorica di consimili manufatti a lungo manico.
- Erratum. — A pag. 10, riga sestultima: 6, 9, — sostituire: 7,
» 13, » quattordicesima: 12 — sopprimere.
TAVOLA III
- Il calco 19 è di val Meraviglie, tutti gli altri di val Fontanalba.
- Veggansi le altre figure cornute della tav. IV 1,2,4,5,6,7,11; V 31-37; 1-12,72,100,102-106; VIII 2,4; IX 1,4-8 e forse 2; X 1,2,3.
- La fig. 10 si trova ripetutamente anche senza i due segni cornuti laterali.
TAVOLA IV
- I calchi 7 e 9 sono di val Meraviglie: tutti gli altri di val Fontanalba.
- I calchi 10 e 12 presentano i tipi delle così dette proprietà e strade. I punti ora più grossi ora più minuti fecero pensare a rappresentazione di armenti e greggi entro recinti. A questi punti sono qualche volta sostituite lineette ordinatamente disposte (fig. 8 tav. IX). Nelle scritture lineari cretesi circoletti e lineette furono con sicurezza riconosciuti come segni numerici. Infatti i più naturali e spontanei segni numerici non potrebbero essere che quelli.
- Disegno molto singolare è quello del calco 4. Vi si trovano riuniti la testa bovina, la scala, antica figura profilattica anche questa, e forse la croce, un derivato dalla ruota.
- L’attrezzo tirato dai buoi del calco 11 ha talvolta forma allungata trapezoide o quasi triangolare. Fu interpretato come un erpice.
- Gli agricoltori di monte Bego non sono muniti di pungolo né di altro strumento per spingere e dirigere i buoi aggiogati all’aratro. Evidentemente è a questo scopo che essi fanno precedere i buoi da un ragazzo come si vede nella fig. 1 e in molte altre incisioni.
- Nella fig. 2 è chiaro che il giogo è poggiato sul collo dei buoi (cfr. anche la fig. 5). Il giogo che trascina l’antico aratro greco descritto da Esiodo (Opere e giorni, 417-436 e 467-469) è fissato alle corna.
TAVOLA V
- Tutte le figure di questa tavola sono tratte da fotografie.
- Furono eseguite nella regione delle Meraviglie le fotografie da cui si ricavarono le figg. 1,5,10,13 a 22,25,26,28 a 31,38,39,43,45.
- La fig. 2 termina superiormente con un segno cornuto (~ ~) non riuscito in questa riproduzione.
- La fig. 41, come quella del calco 19, tav. I, offre il tipo di quei disegni che furono interpretati pelli di animali. A volte si staccano dai lati lunghi del rettangolo, a destra e sinistra, numerose striscie. In un’incisione di val Fontanalba è aggiunto superiormente un cingolo come quello della fig. 26, e attorno al rettangolo è distribuita un’aureola di sette punti come attorno alla fig. 9 della tav. 4.
- La fig. 44 aderisce all’angolo di una figura geometrica (un lungo rettangolo diviso internamente in tre parti da due rette parallele ai lati minori).
- La lama della fig. 25 ha in altre incisioni lo spaccato diviso in due da una traversa parallela o perpendicolare alla base del triangolo. Si vede il secondo caso nella tav. I, 24.
- Dato che a monte Bego sieno figure di stemmi o « cartelli » o marchi, ho scelto le figg. 42,43,44 fra le più probabili. Veggasi pure la fig. 7, tav. IX.
- Le figg. 30 e 45 sono finora uniche a monte Bego.
TAVOLA VI
- Dalla fig. 1 a 72 segni lineari: 73 a 86 supposte figure di scudi: 87 a 99 gruppi di segni lineari: 100 a 106 figure varie citate nel testo.
- Sono da calchi le figg. 23, 33, 34, 35, 42, 46, 61: da fotografie 2, 6, 15, 21, 22, 28, 30, 31, 32, 36, 47, 48, 71, 72, 75, a 78, 80, 81, 85, 87, 90, 95, 96, 98, 102: le altre da disegni editi del Bicknell.
- Le figure di questa tavola sono di val Meraviglie, meno le seguenti: 1, 5, 13, 23, 24-31, 33-35, 39, 42, 48, 61, 62, 69, 71, 76, 80-82, 84, 90, 95, 96, 102, 106.
- Nelle figg. 1 a 12 si possono riconoscere derivazioni dalla testa di bovide: le 37-46 richiamano la figura della ruota: 49-55 quella delle cosi dette pelli (tutte di val Meraviglie). Le 61 a 72 comprendono cerchi e derivati. Le 73 — 86, e fors’anco 34, sono quelle che dànno l’idea di scudi. Noto, come richiamo occasionale, che a Creta la figura dello scudo ebbe carattere sacro.
- Il gruppo 88, parte di quadro più complesso (« A Guide » cit., Pl. XXIII), fu qui riportato per le attinenze col gruppo 87.
- Le figg. 58. 59, 60 (di val Mer.) potrebbero rappresentare notazioni numeriche. Il Bicknell le suppose in figure di vai Font. di cui il gruppo 96 è parte.
- Nel gruppo 91 è una specie di svastica, diffusissimo segno nel quale si suol riconoscere un derivato della ruota, fa gruppo con uno dei supposti disegni di scudi.
- Il gruppo 99 è quello in cui il Bicknell ravvisò la possibilità di una scrittura. Da questo punto di vista l’87 (da fot. di val Mer.) è dei più notevoli.
- Disegni simili alle fig. 12, 13 furono trovati su pani di rame dell’età del bronzo (Pigorini, Bull. pal. it. 1904, pag. 91); alla fig. 44 su un sigillo premiceneo (Mon. ant. dei Linc., IX, col. 434); alle figg. 4, 13, 15, 24, 26, 27, 31, 32, 38, 42, 45, 61 in caratteri e segni cretesi ed egei (Halbherr, ant. cit., XIII, col. 23 e segg: A. Evans, Cretan pictograph, pag. 79; Dussaud, Civil. préhell., pag. 427). La fig. 45 è il tuau della scrittura geroglifica egiziana: la 22 è ripetuta più volte nel disco di Phaestos: la 82 ha riscontro in una « pintadera » delle Arene Candide e in una incisione rupestre di Orco Feglino (Issel, op. cit. pag. 475; Bull. pal. it., 1898. pag. 271). I disegni 37, 38, 42 si ripetono su incisioni rupestri della Scandinavia (Déchelette, op. cit., II, pag. 412).
Questi confronti si potrebbero facilmente moltiplicare. Circa il loro valore vedasi la nota (2) a pag. 45. - Il cerchio esterno della fig. 39 ha l’appendice lineare che si vede nelle figg. 71 e 95 di questa tavola e fig. 7 della tavola IX.
- Nella fig. 105 si direbbe che il segno bovino è guardato dal soprastante cerchio puntato. Se questo fosse veramente il noto simbolo solare preistorico, qui correrebbe facilmente il pensiero ad altre manifestazioni preistoriche, più o meno simboliche, concernenti relazioni fra animali bovini e divinità della luce, quale, ad esempio, il mito dei buoi del Sole raccolto dal primo pittor de le memorie antiche, pittore e memorie che, cronologicamente, forse sono non lontani dalla presumibile età della nostra incisione.
- Erratum. A pag. 12, nota (3): 41, 42, — sostituire: 47, 48.
TAVOLA VII
- La fig. 1 è una spianata ricca di incisioni. Porta pure incisioni la piramide della fig. 3.
- La fig. 4 presenta la roccia di val Meraviglie al cui piede fu scoperta la paurosa figura, di cui a pag. 41. La figura stessa è interamente resa dalla tav. V 39. Quando fu scoperta era, come si vede nella fotografia, in parte ricoperta di terriccio.
- Per cura del Touring Club Italiano, oggi una delle punte di monte Bego porta il nome di Clarence Bicknell, ed un’altra quello di Luigi Pollini, il fedele e benemerito assistente del Bicknell.
TAVOLA VIII
- La fotografia 2 è di val Fontanalba: le altre di val Meraviglie.
- La fotografia 1 rappresenta un oggetto singolare di cui non conosco altro disegno a monte Bego. Gli sono applicate due striscie, una a destra ed una a sinistra, come all’aratro della fig. 8 tav. IV. Potrebbe essere anch’esso un attrezzo agricolo destinato a venir trascinato dai buoi. Sembra diviso in due parti: un breve timone con appendice bicornuta, che afferra il manico di una lama (?). Questa è presentata di piatto, ma potrebbe darsi che l’artista non avesse saputo altrimenti presentarla riconoscibile. È uno strumento atto a tracciar solchi nel terreno sotto gli auspici del segno bicorne? In età storica ebbero i Latini una grossa marra che chiamavano ligo, e la cui lama, quale si vede su un vaso di terra sigillata rappresentante in rilievo le fatiche d’Ercole (Ann. dell’Istit. di corrisp. arch., a. 1862), aveva un profilo cordiforme come la lama con cui finisce l’oggetto della nostra fotografia.
- Nella fotografia 2 si vede parte di un grande gruppo, di 30 incisioni, sulla superficie levigata di un masso di val Fontanalba precipitato dall’alto. Si pubblica questa fotografia perché, essendo le figure rese con punteggiatura molto forte, può dare una sufficiente idea del reale aspetto delle incisioni Cfr. « A Guide », PI. XXVII .
- La fotografia 4 contiene un saggio delle figure geometriche. Sul versante sud di monte Bego (Vallauretta) si incontrano soltanto figure geometriche. Ve ne furono scoperte finora da 130 a 140. Anche queste differenze nel genere di figure tra le diverse zone di monte Bego inducevano il Bicknell a credere che fossero diverse genti quelle che salivano ad una parte piuttosto che ad un’altra di monte Bego.
TAVOLA IX
- La fig. I, di val Fontanalba, è il quadro più completo, finora noto, di aratro tirato da due paia di buoi. L’uomo è disegnato con una certa abilità nello sforzo delle braccia e delle gambe. Nudo invero questo non sembra. Un giorno forse si spiegherà perché in val Meraviglie a questi quadri manca sempre la figura umana.
- La fig. 2, di val Meraviglie, è di difficile interpretazione. L’aspetto complessivo è di una specie di trofeo o stemma con due accette poste di traverso ed una freccia che esce verso il basso; ma se si potessero eliminare come non appartenenti al disegno le due piccole aree incise aderenti da una parte alle due aste parallele, si avrebbe una probabile figura bovina. La forma delle corna non sarebbe nuova, (cfr. tav. X 3). L’ingrossamento finale dell’appendice caudale è poi molto comune, benché non se ne vegga un’interpretazione che appaghi. Resterebbero da spiegare i segui incisi fra le corna.
- Il pugnale con fodero e cingoio della fig. 3 è dei meglio disegnati.
- Nella fig. 7 si ha un disco tracciato nettamente ed inciso con punteggiatura in pieno, il quale poggia su uno di quei cerchi con appendice rettilinea, che compongono il gruppo 95, tav. VI. Tra questo cerchio e il disco è insinuata obliquamente una pala (?) simile a quelle che sono riprodotte nelle figg. 8, tav. I; 40, tav. V. Entro il detto cerchio è tracciato un secondo con brevissima appendice. Nel centro è la testa bovina che si ripete più in basso. Se vi sono « cartelli » o stemmi a monte Bego, anche questo dovrebbe essere uno, e, come disegno, sarebbe tra i più belli e interessanti specialmente per il disco che domina la composizione.
Un cerchio con appendice rettilinea ha pure nella tav. VI la fig. 39.
TAVOLA X
- Le fotografie 304 sono di Fontanalba: le altre delle Meraviglie.
- Sulla stessa roccia su cui è incisa la fig. 1, e vicino ad essa, sono anche le seguenti:
a destra della fig. 1 le figg. 28 e 30 della tav. V e 36 della tav. VI: parimenti a destra, in alto, le figg. 26, tav. V e 22, tav. VI: una figura, forse cuspide di lancia a cannone, che da destra si dirige obliquamente dall’alto in basso verso la testa della figura umana. La toccherebbe, se non fosse stata abrasa la parte estrema della lama.
Non si è potuto presentare la fotografia compieta di tutto questo quadro per la difficoltà di riprodurla con sufficiente evidenza.
Della pelle di animale avvolgente il fianchi della figura umana par di vedere, oltre la coda, pendere un altro lembo sulla gamba sinistra. Il Ducati (L’arte classica, pag. 58) a proposito delle pelli di animali indossate dalle sacerdotesse del sarcofago di Haghia Triada, osserva che, secondo quelle primitive credenze, un personaggio ammantandosi delle spoglie di un- determinato animale poteva meglio avvicinarsi alla divinità, concepita originariamente sotto l’aspetto dell’animale medesimo. - Il serpe della fotografia 4, misurato sulla roccia, ha uno sviluppo di quasi due metri, lunghezza che, forse per caso, corrisponde appunto a quella del colubro comune. Nella probabile stessa età della nostra incisione, troviamo la figura del serpente in statuette minoiche rappresentanti sacerdotesse.
- Illustrazioni, Tip. G. Anfossi – Torino.
TRACCE digital open-access reprint. Original reference:
Tavole I-X da Barocelli P. 1921, Val Meraviglie e Fontanalba (note di escursioni paletnologiche), Atti della Società Piemontese d’ Archeologia e Belle Arti, vol. X, fasc. 1, 51 pp., X tavv.
[clicca qui per l’articolo completo – click here to open the full paper]
[clicca qui per la versione PDF – click here to open the PDF version]
Leave a Reply