TRACCE no. 9 – by A. Arcà, F.M. Gambari, G. Mennella
2nd International Congress of Rupestrian Archaeology
2-5 October 1997 DARFO BOARIO TERME
La roccia degli stambecchi: un’iscrizione latina reinterpreta incisioni dell’età del Ferro?
Una roccia in prossimità di un piccolo bacino lacustre (comune di Lanslevillard) mostra una scena di caccia allo stambecco…
Una roccia incisa a martellina già segnalata in letteratura (Arcà 1990; FOSSATI 1991 p. 66; Ballet-Raffaelli 1993, p. 12), ritrovata dal Gruppo Ricerche Cultura Montana di Torino in prossimità di un piccolo bacino lacustre non lontano dalla strada del Moncenisio poco oltre la frontiera attuale con la Francia (comune di Lanslevillard, loc. Les Fontanettes), mostra una scena di caccia allo stambecco in cui i due personaggi preparano un agguato a un piccolo branco: uno è il cacciatore in attesa con la lancia ed il cane mentre il collega sembra spingere un branco di tre stambecchi maschi a lunghe corna verso di lui. E’ già stato notato come gli schemi iconografici e lo stesso soggetto sembrano perfettamente confrontabili con le tendenze proto-naturalistiche e naturalistiche degli stili IV 2 e IV 3, riconosciuti sulle incisioni della Valcamonica e dunque verosimilmente collocabili nell’ambito della media età del Ferro.

Ibexes rock tracing
Restano al momento ancora da spiegare gli esatti processi di trasmissione e di adozione di tali influenze stilistiche e culturali in un ambito così lontano, non solo sul piano geografico, dalla Valcamonica. Peraltro il fenomeno di queste “cacce signorili” ad alta quota, forse da ricollegare anche ad alcune attestazioni coeve di bivacchi all’Alpe Veglia, a quasi duemila metri di quota nei pressi del valico del Sempione, risulta ben contestualizzato nelle società dell’età del Ferro dell’arco alpino, indipendentemente dalle specifiche etniche e culturali.
Un nuovo filone di ipotesi interpretative è emerso recentemente dalla lettura, ancora non priva di elementi di incertezza, di un’iscrizione latina eseguita a martellina in sovrapposizione all’incisione figurativa. I segni alfabetici erano stati già notati ma finora, anche per alcune difficoltà di rilievo, dovute alla notevole consunzione dei segni incisi, non era stato possibile giungere ad una lettura affidabile.
L’iscrizione appare databile alla piena età romana, nonostante alcuni arcaismi (come la doppia I per E) che mostrano peraltro una lunga permanenza nelle iscrizioni anche fuori dalle vallate alpine. Si riconosce chiaramente il nome dell’esecutore (Lucius – o Lucceius – Mettius) ed emerge la possibilità che l’iscrizione possa trattarsi di una vera dedica che reinterpreta tutta la scena incisa precedentemente a martellina come sacrifici alla divinità. Anche nella sua preliminarietà, il dato si presta forse (pur tenendo conto che la reinterpretatio
romana risulta comunque troppo lontana dall’esecuzione delle incisioni figurative per garantire un approccio corretto) ad una analisi critica, per riesaminare molte scene di caccia dell’arte rupestre dell’età del Ferro tendenzialmente considerate di prevalente carattere descrittivo.
Le Orme dell’Uomo
Bibliografia
ARCà A., 1990. Arte rupestre in Valle di Susa e Alta Moriana: recenti scoperte e sviluppo delle ricerche, “Survey”, bollettino CeSMAP, anno 4°, n. 6, pp. 167-175, Pinerolo
BALLET F. – RAFFAELLI P., 1993. L’art rupestre de Maurienne, “Mémoires et documents de la Société Savoisienne d’histoire et d’Archéologie”, t. 95
FOSSATI A., 1991. L’età del Ferro nelle incisioni rupestri della Valcamonica, in Immagini di una aristocrazia dell’età del Ferro nell’arte rupestre Camuna, pp. 11-71
TRACCE no. special issue for RA Congress 1997
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